A causa della pandemia da Covid-19 molte aziende hanno optato, o si sono trovate costrette, a ricorrere allo smart working abbracciando la modalità on-line.
Le tecnologie digitali sono quindi diventata ancora di più oggi una presenza quotidiana che, agli occhi dell’utente, si presenta come un’opportunità positiva in termini di sostenibilità e velocizzazione del lavoro.
Ma è davvero così? Qual è l’impatto ambientale dell’utilizzo senza sosta della tecnologia?
L’impatto dell’inquinamento digitale
Per digital pollution, o inquinamento digitale, ci si riferisce all’impatto negativo che le attività digitali (chat, mail, uso dei social network, gioco on-line o semplice connessione) hanno sull’ambiente.
Se da un lato lavoro smart, e-commerce e meeting on-line hanno ridotto gli spostamenti, e le emissioni da essi causate, vi è un altro lato della medaglia: più aumenta l’utilizzo dei dispositivi tecnologici più abbiamo bisogno di energia per alimentarli.
Si stima che nel 2025 computer, infrastrutture digitali e dispositivi digitali saranno responsabili dell’emissioni globali di CO2 pari all’8,5% a fronte del 3,7% del 2020. Continuando di questo passo, nel 2040, l’impatto potrebbe arrivare al 14%.
La fetta più grossa delle emissioni digitali è rappresentata dai data center che, per raffreddarsi e trasferire dati, necessitano di una grande quantità di energia.
Un’altra fonte di inquinamento digitale alla quale non si pensa è l’inquinamento dormiente, ovvero l’energia consumata per conservare i dati presenti sui device e su Internet.
Un esempio? Le mail, spesso non necessarie, conservate nella casella di posta elettronica.
Inviare una mail infatti produce circa 4 grammi di anidride carbonica, 50 se al suo interno vi sono degli allegati, e la stima è che ciascuno, in un anno, produca 136 kg di CO2.
L’inquinamento delle mail è dovuto principalmente al loro rimbalzo da un server ad un altro anche in giro per il mondo.
La soluzione non è smettere di inviare mail o rinunciare alla tecnologia ma fare ricorso alla consapevolezza e a piccoli accorgimenti:
- Ridurre il ‘peso’ degli allegati nelle mail
- Allegare un link invece di un documento
- Evitare gli invii non necessari
- Chiudere le applicazioni in background
- Ottimizzare le ricerche in rete con indicazioni più precise
E le aziende?
Se ogni singola persona può contribuire alla riduzione delle emissioni, le aziende possono fare molto di più per dare un taglio netto all’inquinamento e aiutare a tracciare la strada per la neutralità carbonica.
Come?
Utilizzando dispositivi rigenerati, smaltendo nel modo corretto i divace in disuso, scegliendo cloud green che, nei loro data center, integrano la sostenibilità.
Come azienda far trasparire il proprio impegno nei confronti della sostenibilità è un’opportunità per rafforzare la propria brand identity nei confronti dei consumatori, ma è soprattutto un’opportunità, un impegno fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e del futuro.