Cosa significhi esattamente essere un’azienda sostenibile senza standard precisi per la rendicontazione può risultare ambiguo.
Dimostrare un impegno nei confronti della sostenibilità ambientale è importante per attirare dipendenti, partner e investitori che condividono gli stessi valori, nonché perché potrebbe diventare obbligatorio rendicontare queste attività in futuro.
Recentemente il Parlamento Europeo ha approvato la Corporate Sustainability Reporting Directive (https://finance-ec-europa-eu.translate.goog/capital-markets-union-and-financial-markets/company-reporting-and-auditing/company-reporting/corporate-sustainability-reporting_en?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc), che richiede alle aziende di rendicontare le loro attività ambientali e sociali.
Questi requisiti riguardano le grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, le imprese con più di 250 dipendenti e un fatturato superiore a 40 milioni di euro e tutte le società quotate sui mercati regolamentati, tranne le microimprese. Le PMI quotate, invece, avranno la possibilità di aderire facoltativamente fino al 2028, anno in cui quando diventerà obbligatorio per loro rendicontare.
Per le imprese che non rientrano in queste categorie, redigere un bilancio di sostenibilità sarà una scelta volontaria ma con numerosi vantaggi.
Bilancio di sostenibilità, perché redigerlo
L’Unione Europea definisce il bilancio di sostenibilità come “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nel loro rapporti con le parti interessate.”
Il bilancio di sostenibilità, o report di sostenibilità, è quindi un documento che permette di rendicontare le scelte aziendali relative alla sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Esso include i dati dell’azienda sulle performance ESG (https://en.wikipedia.org/wiki/Environmental,_social,_and_corporate_governance) e può anche contenere informazioni sulla catena di fornitura. Anche se non obbligatorio, redigere il bilancio di sostenibilità è
un’opportunità per le aziende piccole, medie e grandi di dimostrare il proprio impegno verso la sostenibilità.
Redigere il bilancio di sostenibilità significa formalmente impegnarsi a raggiungere obiettivi sostenibili, aumentare gli sforzi, misurarli e migliorare di anno in anno i risultati. Può essere complesso per le aziende che si confrontano per la prima volta con la misurazione del loro impatto ambientale, ma ha innegabili vantaggi.
Quali sono le sue caratteristiche?
Le imprese dovranno rendere pubbliche informazioni relative a:
- Questioni ambientali
- Rispetto dei diritti umani
- Questioni sociali
- Trattamento dei dipendenti
- Anticorruzione e concussione
- Diversità negli organi aziendali (percorso formativo e professionale, età e genere)
Sarà quindi necessario che il report presenti il concetto di sostenibilità nel suo ampio raggio.
E i suoi vantaggi?
Dall’approvazione della CSRD, il bilancio di sostenibilità diventa obbligatorio per sempre più aziende e imprese ogni anno. Per una piccola o media impresa è importante adeguarsi alla Direttiva il prima possibile per trarne vantaggi interni ed esterni.
Vantaggi interni:
- Comprensione maggiore di rischi ed opportunità
- Miglior strategia a lungo termine
- Riduzione dei costi
- Semplificazione dei processi
- Riduzione di possibili fallimenti ambientali, sociali e di governance
- Lavorare con persone competenti sulle sfide climatiche del domani
Vantaggi esterni:
- Miglior reputazione
- Maggiore affidabilità
- Mitigazione dell’impatto ambientale
- Favore maggiore da parte dei consumatori sempre più attenti e consapevoli
- Dimostrare come l’azienda sia pronta a rispondere alle aspettative di sviluppo sostenibile
- Fidelizzazione
In conclusione aderire al bilancio di sostenibilità aiuta a creare una reputazione verde più salda, autorevole e credibile nel tempo evitando il rischio, sempre dietro l’angolo, di finire greenwashing.